[CONTRIBUTO] Contro la repressione, ancor più accanita contro le donne / libertà per Ilaria Salis

4 months ago 25

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dalle compagne del Comitato 23 settembre, già disponibile sulla loro pagina (vedi qui):

Riceviamo oggi notizia della detenzione nelle carceri di Budapest di Ilaria Salis, anarchica milanese di 39 anni, in attesa di giudizio per aver affrontato lo scorso febbraio 2 neonazisti che ogni anno si riuniscono a centinaia nel “Giorno dell’onore”… così da loro definito, per una manifestazione non autorizzata ma ben tollerata dal governo Orban (*).

Diamo qui voce alla sua denuncia, espressa in una lettera ai suoi genitori, in cui descrive le condizioni, OLTRE IL LIMITE DELLA DISUMANITA’, alle quali da quasi un anno è sottoposta in carcere. I trattamenti umilianti e lesivi della sua dignità hanno raggiunto l’apice durante l’esame svolto dall’antropologo e l’udienza, in cui è stata condotta con un guinzaglio, incatenata mani e piedi e costretta ad indossare abiti sporchi e indecorosi. In carcere ha dovuto subire un trattamento ancora peggiore, se possibile: per settimane è stata rinchiusa senza sapone, carta igienica e assorbenti, con il materasso infestato dalle cimici, in mezzo a topi e scarafaggi!

Di fronte a tutto ciò la famiglia si è rivolta alle autorità italiane, le quali, data la profonda sintonia con quelle ungheresi, non hanno dato alcuna risposta, come bene si poteva prevedere.

Solo dopo la visita della Farnesina le condizioni detentive di Ilaria sono un po’ migliorate, ma è difficile capire quali siano le sue possibilità di comunicare con i familiari dato che il ricorso contro questo veto non è stato accettato, e comunque le notizie che giungono sulle condizioni riservate in generale ai detenuti in Ungheria sono da brivido!

Inoltre Ilaria rischia una pena di anni 16, nonostante i 2 neonazisti avessero riportato lesioni guarite in 5 e 8 giorni!

La detenzione si basa su pochi elementi indiziari ritenuti sufficienti dalla polizia ungherese per richiedere un supplemento di indagine. E’ comunque difficile non vedere una sproporzione fra la pena e i fatti accaduti e un intento persecutorio che si è già manifestato in passato contro le donne. L’Ungheria infatti è all’avanguardia delle politiche di estrema destra contro le donne e i loro diritti, e ha messo in atto provvedimenti che vorrebbero spingerle a fare figli per impedire la “sostituzione etnica”: tra cui il divieto e la dissuasione ad abortire (è d’obbligo far sentire alla madre il battito del feto prima di procedere all’intervento) e l’esenzione dalle tasse a chi ha almeno quattro figli. Un esempio luminoso che l’ondata di governi di destra vorrebbe generalizzare, e che in alcuni stati Usa è già realtà. In questo quadro le donne che scendono in piazza e manifestano le loro opinioni vanno comunque esposte all’offesa della loro dignità e, all’occasione, severamente punite.

Nel portare piena solidarietà ad Ilaria Salis, riaffermiamo la nostra denuncia delle azioni repressive che si abbattono su chiunque si opponga ad azioni che esaltano il fascismo o il nazismo o anche su chi rivendica un lavoro, un salario decente o la semplice difesa dallo sfruttamento. Una repressione che colpisce lavoratrici e lavoratori nelle lotte davanti ai cancelli, mentre rivendicano un lavoro per il quale muoiono 3 persone ogni giorno!! E ancora nelle piazze per chi difende gli immigrati e chi occupa case per poter avere un tetto sulla testa, come avvenuto di recente a Bologna, con il brutale pestaggio di una manifestante.

Le pene previste per uno di questi atti anche dimostrativi, sono fogli di via quando non decine di anni di carcere.

L’affondo sanguinoso cui il G8 di Genova ha dato l’avvio nel 2001, massacrando chiunque osasse alzare voce contro i potenti del mondo, non si è mai interrotto indipendentemente dai cambi di colore del governo!

AD EST COME AD OVEST, A SUD E A NORD, sotto ogni regime: STESSE LEGGI, STESSA REPRESSIONE, STESSE PENE SPROPOSITATE, STESSE CONDIZIONI NELLE CARCERI O NEI CPR (vedi quello di Grado nel quale proprio in questi giorni è avvenuta una protesta) dove gli immigrati sono detenuti in condizioni disumane senza alcun capo d’accusa!

Il tentativo è quello di impedire ogni opposizione anche qui, nella “democrazia” italica attraverso tutti i vari decreti sicurezza che negli anni si sono susseguiti.

Ma la mobilitazione non si fermerà!

(*) qui una diapositiva di questa “onorevole” iniziativa.

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